Non dimenticare la storia


Als die Nazis die Kommunisten holten, habe ich geschwiegen;
ich war ja kein Kommunist.
Als sie die Sozialdemokraten einsperrten, habe ich geschwiegen;

ich war ja kein Sozialdemokrat.
Als sie die Gewerkschafter holten, habe ich nicht protestiert;

ich war ja kein Gewerkschafter.
Als sie die Juden holten, habe ich nicht protestiert;

ich war ja kein Jude.
Als sie mich holten,
gab es keinen mehr, der protestierte.


Quando i nazisti vennero per i comunisti, io restai in silenzio;
non ero comunista.
Quando rinchiusero i socialdemocratici, rimasi in silenzio;
non ero un socialdemocratico.
Quando vennero per i sindacalisti, io non feci sentire la mia voce;
non ero un sindacalista.
Quando vennero per gli ebrei, non protestai;
non ero un ebreo.
Quando vennero per me, non era più rimasto nessuno che potesse far sentire la mia voce.

(Emil Gustav Friedrich Martin Niemöller; Lippstadt, 14 gennaio 1892 – Wiesbaden, 6 marzo 1984)



S-21 - Nella prigione di Pol Pot

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S-21; un romanzo storico, una narrazione viva e potente che porta il lettore in una struttura detentiva istituita dal regime degli Khmer Rossi, una prigione da cui pochi sono tornati, seppur segnati nel corpo e nello spirito, vivi.

IL CUSTODE DI TERRA SANTA - un colloquio con padre Pierbattista Pizzaballa

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FESTIVAL FRANCESCANO 2014 - Rimini, piazza Tre Martiri,SABATO 27 SETTEMBRE - ORE 15.00 Presentazione del libro Il Custode di Terra Santa

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Sen no Rikyu, the tea master - Sen no Rikyu, il maestro del tè (english and italian)


Sen no Rikyu was born Yoshiro in 1522 at Sakai. He was given the name Sen Soueki after his grandfather’s name, Sen-ami,  when he enterd in the Daitoku-ji temple. In 1585 Emperor Ogimachi honored him with the title of Rikyu Koji and since then Sen Soueki was known with the name of Sen no Rikyu Koji.
Under the tea master Kitamuki Dochin the young Yoshiro learned the rudimental of the tea ceremony. At 19 years old he was introduced to the wabi aestethic under Takeno Joo while studing zen at Daitoku-ji Temple, Kyoto and two years later he married Hoshin Myoju.
At 58 years old Sen no Rikyu became tea master at the Oda Nobunaga Court. When Nobunaga died in 1582, he became the tea master for Toyotomi Hideyoshi. Both became close friends and under the patronage of Hideyoshi Sen no Rikyu became the most prominent master of the chanoyu (tea ceremony). Taking learnings from the time when he was student of Takeno Joo, Sen no Rikyu developed a new style of chanoyu. Abandoning the big and rich rooms where the tea ceremony was held, he change drastically the idea of the tea way, returning to small, empty and poor bamboo huts serving tea for few guests with rough ceramic bowls.  The idea was to make a chado (literally “The way of tea”) by two simple concepts: the wabi (simplicity) and the sabi (the appreciation of the old).
According to Sen no Rikyu four quality must be followed in order to make a perfect tea ceremony: the respect, the purity, the tranquility and the harmony. These are the exactly the same qualities that every tea ceremony master and practitioner must have in their daily life.
Abandoning the huge tea room, he had the chado in tiny teahouse only  4 mat and half to 2 mat large, roughly 2 meters square.  Entering the tea room is permitted only living all the weaponry outside of it and passing through a small and low door which obliges people to bow.
The chado was very popular among samurai because it help them to get an insight looking into their life. So, chado was very far from the common saying in Western of a ceremony to relax and rest (in fact, chado literally means “the way of tea” and it is not a merely  “ceremony”). In the meaning of “way”, the chado was not different of bushido: performing the chado the samurai could learn to deal with their enemies and accept the inevitability of the death.
Sen no Rikyu died on April 21, 1591 by order of his closest and powerful fried: Toyotomi Hideyoshi, who orderd him to make seppuku. No reasons was added to this decision; even Sen no Rikyu didn’t explain anybody why he was asked to kill himself by Toyotomi. That has been an enigma till today.
But, as a samurai, Sen no Rikyu accepted the order.
Before committing seppuku he performed his last chado writing a farewell poem:
I raise the sword,
This sword of mine
Long in  my possession.
The time is come, at last.
Skyward I throw it up!

Sen no Rikyu nacque nel 1522 a Sakai, nei pressi di Osaka. Il nome dato dai suoi genitori era Yoshiro, ma quando entrò nel tempio Daitoku-ji per studiare zen, lo cambiò in Sen Soueki, da Sen-ami, il nome di suo nonno. Nel 1585 l’imperatore Ogimachi gli concesse il titolo di Rikyu Koji e da allora Sen Soueki venne chiamato Sen no Rikyu Koji, nome con cui passerà alla storia.
Fu Kitamuki Dochin ad insegnare a Yoshiro i primi rudimenti del chanoyu (letteralmente “acqua calda e tè”), ma solo quando passò sotto la scuola di Takeno Joo, mentre studiava zen al Daitoku-ji, sviluppò il concetto di wabi, che rivoluzionerà la cerimonia del tè.
Terminati gli studi Sen no Rikyu sposò Hoshin Myoju, da cui ebbe un figlio.
A 58 anni divenne maestro presso la corte di Oda Nobunaga ed alla sua morte, nel 1582, prestò i suoi servigi a Toyotomi Hideyoshi. Fu proprio Toyotomi a rendere famoso Sen no Rikyu e tra le due grandi figure si sugellò una profonda amicizia e stima reciproca. Riprendendo le idee assimilate sotto la scuola di Takeno Joo, il maestro sviluppò una nuova estetica della chanoyu: il tè non si consumò più in grandi e ricche stanze (espressione del livello sociale), ma venne riportata all’idea originaria di minuscole casette di bamboo grandi solo 4 tatami e mezzo per due (circa 2 metri quadrati) e praticamente prive di ogni fronzolo e inutile mobilia.  Il tè veniva servito in tazze di ceramica grezza e non elaborata.
Nell’entrare nella stanza da tè chiunque avrebbe dovuto abbandonare le armi passando attraverso una porticina che obbligava all’inchino.
L’idea era quella di trasformare il chado (letteralmente “la via del tè”) tramite due semplici concetti: il wabi (semplicità) e il sabi (l’apprezzamento per ciò che è vecchio). Secondo la nuova visione del chado di Sen no Rikyu le quattro principali qualità per completare alla perfezione la cerimonia erano il rispetto, la purezza, la tranquillità e l’armonia. Erano le stesse qualità che ogni maestro di tè avrebbe dovuto praticare nella sua vita quotidiana.
Il chado era popolare tra i samurai perché li aiutava a guardare nel profondo della loro vita. In questo senso il chado è molto distante dal semplicistico concetto occidentale di cerimonia intesa come rilassamento e riposo (difatti, chado significa letteralmente “via del tè” e non una semplice “cerimonia”). Nel senso di “via, il chado non era, dunque, differente dal bushido: partecipando al chado il samurai poteva imparare a confrontarsi con i propri nemici accettando l’inevitabilità della morte.
Sen no Rikyu morì il 21 aprile 1591 per ordine del suo più caro e potente amico: Toyotomi Hideyoshi, che gli ordinò di praticare il seppuku. Nessuna ragione fu aggiunta per spiegare la decisione e lo stesso Sen no Rikyu non ha mai spiegato ad alcuno perché gli fu chiesto di uccidere se stesso. Ancora oggi il motivo è un enigma insoluto, anche se sono state addotte numerose teorie.
Come un samurai, Sen no Rikyu accettò l’ordine del suo padrone senza obiezioni.
Prima di commettere suicidio il maestro di tè face un’ultima chado e lasciò un poema d’addio:
Alzo la spada,
questa mia spada
che è stata a lungo in mio possesso.
E’ giunto il tempo, alla fine

Volto verso il cielo mi protendo


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