Il discorso di Berlusconi del 26
aprile ha, giustamente, scatenato polemiche per la frase secondo cui tutti i
tedeschi neghino l'esistenza dei campi di concentramento e di sterminio
nazisti. E' vero, per la verità, il contrario: quasi tutti i tedeschi, durante gli
ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale, sapevano dell'esistenza dei lager.
Innumerevoli testimonianze, sia di sopravvissuti alla Shoa, sia degli stessi
civili tedeschi confermano che la maggioranza della popolazione era a
conoscenza di ciò che si stava compiendo ai danni di intere popolazioni, classi
sociali e comunità religiose. Quasi nessuno (per la verità nessuno a quanto ho
sentito e letto), ha però colto l'ignoranza storica del Berlusca quando ha
iniziato a parlare della serie di telefilm "Gli eroi di Hogan". L'ex
cavaliere, ex presidente, ex premier ha dato prova della sua ennesima mancanza
di cognizione sull'argomento Shoa prima confondendo un campo di prigionia con
un campo di concentramento, poi volendo identificare il "capo di un campo
di concentramento" con il Kapò. Due figure, per chi conosce, anche
superficialmente, la storia della Shoa e la gerarchia stabilita dai nazisti
all'interno dei campi, ben distinte tra loro. Il capo di un campo di prigionia
(tra l'altro il sergente Schultz a cui si riferiva Berlusconi non era il capo
del campo di prigionia, ma un ufficiale di grado inferiore) aveva diritto di
vita e di morte su tutti, compresi i Kapò, che erano loro stessi dei detenuti,
sebbene capaci di crudeltà ed efferatezze inumane.
Copyright ©Piergiorgio Pescali
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