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Piergiorgio Pescali
S-21 - Nella prigione di Pol Pot

S-21; un romanzo storico, una narrazione viva e potente che porta il lettore in una struttura detentiva istituita dal regime degli Khmer Rossi, una prigione da cui pochi sono tornati, seppur segnati nel corpo e nello spirito, vivi.
IL CUSTODE DI TERRA SANTA - un colloquio con padre Pierbattista Pizzaballa
INDOCINA - Un libro, una saggio, una guida per chi vuole approfondire

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Corea del Nord: le manifestazioni del 2012 indicatori della reale leadership
Le
manifestazioni in Corea del Nord sono sempre state il fiore all’occhiello del
regime. Migliaia di figuranti che marciano all’unisono cantando slogan lanciati
dal regime, oppure ragazzi e ragazze che, muovendosi con una sincronizzazione
meccanica, si ricompongono fino a
formare disegni di grande effetto. Per gli spettatori, questi raduni rappresentano
uno svago nelle difficoltà quotidiane; per i turisti un esempio di come il
senso di collettività si possa esprimere in forme artistiche. Ma per chi segue
le vicende nordcoreane, l’interesse che rappresentano le oceaniche adunate, si
focalizza non sulle parate, ma sui palchi che le dominano. Sono queste
manifestazioni, sebbene siano intrise di propaganda, gli indicatori più
attendibili e visibili di come si stia muovendo la leadership della nazione.
Ogni persona ammessa al palco, è attentamente scelta dall’establishment,
assieme al posto ad essa assegnato, all’abito indossato, agli slogan lanciati
durante la sfilata. E’ questo il modo con cui la diplomazia nordcoreana
comunica con il resto del mondo ancora prima di emettere comunicati ufficiali.
L’esempio dell’ascesa di Kim Jong Un è, in questo senso, esemplare. Ancora il
18 settembre 2010, uno dei membri più vicini al governo nordcoreano, lo
spagnolo Alejandro Cao de Benos de Le y Perez, investito da Pyongyang come
Inviato Speciale del Comitato per le Relazioni Culturali con l’Estero, scriveva
risentito a El Mundo che «Kim Jong Un è un perfetto sconosciuto sia per la
popolazione, sia per le autorità della Corea del Nord (…). Se esistesse, non
sarebbe mai accettato dal popolo e dall’esercito.» Nove giorni dopo lo
sconosciuto Kim Jong Un venne promosso a generale a 4 stelle e il 9 ottobre
2010, la sua investitura ufficiale a erede di Kim Jong Il, veniva resa nota al
mondo partecipando, accanto al padre, alle manifestazioni Arirang tenutesi allo
Stato 1° Maggio. E’ quindi impossibile, anche per chi è vicinissimo alla
nomenclatura nordcoreana, avere una visione d’insieme di ciò che sta accadendo
all’interno del Palazzo.
Ora bisognerà attendere il 15 aprile 2012 per verificare come stia
evolvendo l’equilibrio di poteri a Pyongyang. Sarà, difatti, quel giorno che il
partito celebrerà il centesimo anniversario della nascita di Kim Il Sung, nonno
di Kim Jong Un e padre fondatore della Repubblica Democratica Popolare di
Corea. Centinaia di giornalisti saranno presenti, altrettanti guarderanno le
immagini della TV di stato per osservare la disposizione non tanto di Kim Jong
Un, che continuerà a ricoprire la carica di Leader Supremo, quanto per vedere
chi, delle cariche istituzionali dettate oggi dal Comitato per i Funerali di
Kim Jong Il, sarà presente o assente e come verrà disposto rispetto al “centro”
del potere.
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