Proprio
quando il Rodong Shinmun ha incoronato Kim Jong Un “leader supremo” definendolo
altresì “sole del XXI secolo”, due delegazioni della Corea del Sud sono giunte
a Pyongyang portando le loro condoglianze per la morte del padre. Sebbene
entrambi i comitati non rappresentavano ufficialmente il governo sudcoreano,
chi le guidava ha conosciuto e stimato Kim Jong Il. La prima delegazione era
guidata da Lee Hee-ho, vedova dell’ex presidente Kim Dae-jung, il primo
presidente della Corea del Sud ad aver incontrato il suo collega del nord,
inaugurando la “sunshine policy”. La seconda era capeggiata da Hyun Jeong-eun,
presidente del chaebol Hyundai, la principale azienda straniera ad avere
investimenti al nord. L’incontro è importante perché rappresenta un primo
segnale mandato dai due governi della penisola per una possibile reciproca
cooperazione politica ed economica. Se Seoul non si ha impedito il viaggio al
nord, Pyongyang ha permesso loro di incontrare Kim Jong Un. Per l’incontro con
Kim Jong Il, avvenuto nel 2000, Kim Dae-jung è stato insignito del premio Nobel
per la pace. La rappresentanza della Hyundai è l’unica delegazione economica
che ha incontrato il nuovo leader, segno che la cooperazione tra la Corea del
Nord e le compagnie sudcoreane, voluta da Kim Jong Il continuerà. Sono 123 le
ditte sudcoreane che hanno stabilimenti di produzione al nord, impiegando 48.000
lavoratori nordcoreani solo nella zona di Kaesong. La Hyundai, inoltre,
gestisce il complesso turistico di Kungansan, una zona particolarmente amata
dalla mitologia coreana, portando ogni anno migliaia di turisti sudcoreani.
Sull’esempio di Kaesong, recentemente Pyongyang ha deciso di aprire una zona ad
economia speciale a Hwanggumpyong, vicino al confine cinese. Pechino vede di
buon occhio queste mosse economiche. Sebbene una riunificazione tra Nord e Sud
sembra ancora lontana, la Cina, come Giappone e Sud Corea, sta già pensando a
preparare il terreno affinché questa avvenga nel modo più indolore possibile.
Il costo della riunificazione, infatti sarà molto più alto di quello tra le due
Germanie. Il reddito pro capite di un cittadino sudcoreano è tra le 15 e le 40
volte superiore a quello di un nordcoreano (la differenza tra un tedesco
dell’ovest e dell’est nel 1990 era di 3 a 1). Inoltre le differenze culturali e
ideologiche tra i due popoli si sono allargate durante i 60 anni di
separazione. Tutto questo implica che i 24 milioni di nordcoreani avranno
bisogno di un aiuto ben maggiore di quanto offerto ai 16 milioni di tedeschi
orientali. Il pericolo di una riunificazione accelerata potrebbe mettere in
pericolo gli equilibri regionali quanto una guerra.
©
Piergiorgio Pescali
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