Sono 480 i seggi della Camera Bassa (o dei Rappresentanti) che verranno assegnati nelle prossime elezioni giapponesi. I due partiti che si contenderanno la maggioranza e il posto di Primo Ministro sono il Partito Liberal Democratico di Taro Aso e il Partito Democratico Gioapponese di Yukio Hatoyama. Attualmente i liberal democratici hanno 303 rappresentanti, contro i 112 dei democratici. In vista di un successo di questi ultimi, numerosi deputati appartenenti all’ala liberal democratica si sono spostati nel PDG. La figura più rappresentativa tra questi è stata Makiko Tanaka, figlia di Kakuei, famoso Premier giapponese implicato in numerosi scandali negli anni Ottanta. Tra i democratici si presenterà anche il quarantaquattrenne Hiroshi Nakata, dal 2002 sindaco di Yokohama e artefice di uno dei maggiori sviluppi urbanistici negli ultimi anni: il Minato Mirai, una serie di complessi avveniristici tra i più belli dell’arcipelago. Nakata per presentarsi alle elezioni si è dimesso da sindaco pur non essendo obbligato a farlo; questa mossa gli ha fatto guadagnare consensi e stima tra gli elettori. Tra il PLD Junichiro Koizumi, oramai ritiratosi dalla vita politica, si limita a girare per la nazine per perorare la causa del partito. La profonda crisi sociale che sta sconvolgendo la vita di milioni di famiglie giapponesi, potrebbe spostare i voti degli indecisi verso il Partito Comunista (PCG), attualmente quarto partito nella Dieta con 9 deputati. Secondo i sondaggi il PCG scalzerebbe addirittura il New Komeito Party, il partito appoggiato dalla Sokka Gakkai, attualmente presente con 31 rappresentanti. Il PCG è, assieme ai socilisti, l’unico partito che difende l’articolo 9 della Costituzione giapponese, che impedisce alla nazione di dotarsi di un esercito offensivo.
© Piergiorgio Pescali
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