Il Butan come entità politica nasce nel 1616, quando il lama della setta Drukpa, Ngawang Namgyal, unifica i vari regni e dando vita al Tsa Yig, il codice che rimarrà in vigore sino al 1904. Alla fine del XIX secolo è il governatore di Trongsa, Ugyen Wangchuck che, con l’aiuto dei britannici, riunifica di nuovo il regno dando vita alla dinastia che ancora oggi regna. Il quarto re, Jigme Singye, dà il via ad un intenso sviluppo economico e sociale che in soli 30 anni porta il Bhutan a diventare uno dei paesi socialmente più avanzati del subcontinente. L’analfabetismo viene ridotto dal 90 al 40%, il sistema sanitario migliorato a tal punto che oggi un bhutanese può sperare di vivere 66 anni (nel 1974 la vita media era di 46 anni). E nonostante il 30% della popolazione viva sotto il livello di povertà, il singolare sistema di monitoraggio di sviluppo introdotto da re Jigme Singye, indica che l’indice di soddisfazione popolare si assesta sopra l’80%. Nel 2008 le prime elezioni della storia hanno dato la vittoria al Partito della Pace e Prosperità del popolare Primo Ministro Jigme Thinley. Secondo il programma di Jigme Singye, che nel 2006 ha passato lo scettro al figlio Jigme Kesar Namgyal Wangchuck, il processo democratico dovrebbe concludersi con il varo di una nuova costituzione che porterebbe la monarchia ad un livello di mera rappresentanza.
© Piergiorgio Pescali
S-21 - Nella prigione di Pol Pot

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