Non dimenticare la storia


Als die Nazis die Kommunisten holten, habe ich geschwiegen;
ich war ja kein Kommunist.
Als sie die Sozialdemokraten einsperrten, habe ich geschwiegen;

ich war ja kein Sozialdemokrat.
Als sie die Gewerkschafter holten, habe ich nicht protestiert;

ich war ja kein Gewerkschafter.
Als sie die Juden holten, habe ich nicht protestiert;

ich war ja kein Jude.
Als sie mich holten,
gab es keinen mehr, der protestierte.


Quando i nazisti vennero per i comunisti, io restai in silenzio;
non ero comunista.
Quando rinchiusero i socialdemocratici, rimasi in silenzio;
non ero un socialdemocratico.
Quando vennero per i sindacalisti, io non feci sentire la mia voce;
non ero un sindacalista.
Quando vennero per gli ebrei, non protestai;
non ero un ebreo.
Quando vennero per me, non era più rimasto nessuno che potesse far sentire la mia voce.

(Emil Gustav Friedrich Martin Niemöller; Lippstadt, 14 gennaio 1892 – Wiesbaden, 6 marzo 1984)



S-21 - Nella prigione di Pol Pot

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S-21; un romanzo storico, una narrazione viva e potente che porta il lettore in una struttura detentiva istituita dal regime degli Khmer Rossi, una prigione da cui pochi sono tornati, seppur segnati nel corpo e nello spirito, vivi.

IL CUSTODE DI TERRA SANTA - un colloquio con padre Pierbattista Pizzaballa

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FESTIVAL FRANCESCANO 2014 - Rimini, piazza Tre Martiri,SABATO 27 SETTEMBRE - ORE 15.00 Presentazione del libro Il Custode di Terra Santa

INDOCINA - Un libro, una saggio, una guida per chi vuole approfondire

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Kashmir - Intervista a Yasin Malik

Dieci anni di vita trascorsi nelle carceri indiane hanno minato il fisico di Yasin Malik, il leader storico dell’indipendentismo kashmiro e fondatore del Jammu Kashmir Liberation Front (JKLF). La voce, nella pur minuscola sede del movimento, in un quartiere popolare di Srinagar, si sente appena, ma le dichiarazioni che esprime sono chiaramente un riferimento per ogni kashmiro.
Come vede la situazione kashmira dopo la vittoria elettorale del Partito del Congresso e l’inizio dei colloqui tra India e Pakistan ?
Il problema kashmiro è di pertinenza esclusivamente del popolo del Jammu-Kashmir. Se India e Pakistan continueranno a trattare la questione kashmira solo come un problema tra stati e tra loro due, ricominceremo ad agire come movimento popolare contro il dialogo bilaterale tra India e Pakistan. Siamo pronti a riprendere le armi.
In che modo una lotta armata potrebbe risultare vincente?
E' un obbligo morale della comunità internazionale appoggiare il movimento di liberazione del popolo kashmiro. Il governo indiano ha utilizzato ogni forma di oppressione contro il popolo kashmiro e ha già ucciso centinaia di migliaia di kashmiri. Consiglio al governo indiano di non far infuriare i kashmiri perché il Kashmir otterrà l'indipendenza. Comunque.

Dal 1947 ad oggi la comunità internazionale non ha fatto un solo passo per risolvere il problema kashmiro.
La questione kashmira è fondamentale nel processo di pace in atto dopo l’11 settembre. E' nell'interesse della comunità internazionale risolvere la questione kashmira, per portare pace e stabilità nella regione sud asiatica.
Si è pensato di definire i confini tra India e Pakistan dividendo il Kashmir secondo la linea del cessate il fuoco. In questo caso cosa fareste voi movimento indipendentista?
Non si può dividere il popolo tra due stati imperialisti e invasori. I kashmiri vogliono la riunificazione di tutto lo stato che esisteva tra il XVI secolo e il 1947, in caso contrario non sarà mai possibile portare pace e stabilità nella regione.
Che senso avrebbe avere una nazione indipendente compressa tra tre grandi giganti come India, Pakistan e Cina?
Già prima dell'indipendenza del Pakistan e dell'India il Kashmir era un Paese indipendente. Per quanto riguarda le grandi potenze che ci circondano, ogni Paese della terra è circondato da paesi più grandi e potenti. Vogliamo avere un buon dialogo e un buon commercio con i nostri vicini. Un Kashmir indipendente potrà essere un vero ponte di pace tra India, Pakistan e Cina.

© Piergiorgio Pescali

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