Non dimenticare la storia


Als die Nazis die Kommunisten holten, habe ich geschwiegen;
ich war ja kein Kommunist.
Als sie die Sozialdemokraten einsperrten, habe ich geschwiegen;

ich war ja kein Sozialdemokrat.
Als sie die Gewerkschafter holten, habe ich nicht protestiert;

ich war ja kein Gewerkschafter.
Als sie die Juden holten, habe ich nicht protestiert;

ich war ja kein Jude.
Als sie mich holten,
gab es keinen mehr, der protestierte.


Quando i nazisti vennero per i comunisti, io restai in silenzio;
non ero comunista.
Quando rinchiusero i socialdemocratici, rimasi in silenzio;
non ero un socialdemocratico.
Quando vennero per i sindacalisti, io non feci sentire la mia voce;
non ero un sindacalista.
Quando vennero per gli ebrei, non protestai;
non ero un ebreo.
Quando vennero per me, non era più rimasto nessuno che potesse far sentire la mia voce.

(Emil Gustav Friedrich Martin Niemöller; Lippstadt, 14 gennaio 1892 – Wiesbaden, 6 marzo 1984)



S-21 - Nella prigione di Pol Pot

S-21 - Nella prigione di Pol Pot
S-21; un romanzo storico, una narrazione viva e potente che porta il lettore in una struttura detentiva istituita dal regime degli Khmer Rossi, una prigione da cui pochi sono tornati, seppur segnati nel corpo e nello spirito, vivi.

IL CUSTODE DI TERRA SANTA - un colloquio con padre Pierbattista Pizzaballa

IL CUSTODE DI TERRA SANTA - un colloquio con padre Pierbattista Pizzaballa
FESTIVAL FRANCESCANO 2014 - Rimini, piazza Tre Martiri,SABATO 27 SETTEMBRE - ORE 15.00 Presentazione del libro Il Custode di Terra Santa

INDOCINA - Un libro, una saggio, una guida per chi vuole approfondire

INDOCINA - Un libro, una saggio, una guida per chi vuole approfondire
Per ordinarne una copia: 3394551575 oppure yasuko@alice.it
© COPYRIGHT Piergiorgio Pescali - E' vietata la riproduzione anche parziale senza il consenso dell'autore

Colloqui a Sei e povertà (Ottobre 2006)

A seguito dell’avvento dell’amministrazione Bush alla casa Bianca, il dialogo tra Nord Corea e Usa, progredito incessantemente durante l’era Clinton, si interruppe. Solo grazie alla mediazione cinese, Washington e Pyongyang accettarono di sedersi al tavolo delle trattative con i rappresentanti di Cina, Corea del Sud, Russia e Giappone per dare vita ad una serie di negoziati denominati “Colloqui a Sei”. La Corea del Nord, temendo che gli USA avessero intenzione di intervenire militarmente nel Paese, chiese un piano di sicurezza regionale, la normalizzazione delle relazioni diplomatiche e il ritiro delle sanzioni economiche. Da parte loro, gli USA chiesero l’abbandono del programma nucleare e il disarmo delle Forze Armate nordcoreane. I primi incontri, avvennero il 27-29 agosto 2003 succedendosi per altre cinque volte fino al novembre 2005, quando Bush, nell’intento di stroncare l’economia di Kim Jong Il, decise di congelare i capitali nordcoreani nelle banche estere, provocando il ritiro di Pyongyang dai negoziati e la nuova escalation nucleare. Da allora le tensioni tra i due Paesi si sono acutizzate con il risultato che, all’inizio del XXI secolo, i 22 milioni di nordcoreani si sono ritrovati a vivere in condizioni peggiori degli anni 80, anni in cui l’economia ha cominciato a stagnare a causa del crollo del COMECON. Per ridare vigore al Paese, Kim Jong Il ha varato riforme economiche di stampo capitalistico (introduzione proprietà privata, incentivi sulla produzione, mercatini liberalizzati). Oggi la popolazione cittadina riesce a sopravvivere grazie alle rimesse dei parenti all’estero, mentre in campagna l’incentivazione dell’iniziativa privata, ha permesso di aumentare le riserve alimentari. Nonostante la presenza di organizzazioni umanitarie, la situazione sanitaria è al collasso, mentre significativi miglioramenti si riscontano nel campo dei diritti umani.

© Piergiorgio Pescali

Nessun commento: