A seguito dell’avvento dell’amministrazione Bush alla casa Bianca, il dialogo tra Nord Corea e Usa, progredito incessantemente durante l’era Clinton, si interruppe. Solo grazie alla mediazione cinese, Washington e Pyongyang accettarono di sedersi al tavolo delle trattative con i rappresentanti di Cina, Corea del Sud, Russia e Giappone per dare vita ad una serie di negoziati denominati “Colloqui a Sei”. La Corea del Nord, temendo che gli USA avessero intenzione di intervenire militarmente come accaduto in Afghanistan, chiese un piano di sicurezza regionale, la normalizzazione delle relazioni diplomatiche con Washington e il ritiro delle sanzioni economiche. Da parte loro, gli USA chiesero alla controparte l’abbandono del programma nucleare e il disarmo regionale a partire dalle Forze Armate nordcoreane. I primi incontri, avvennero il 27-29 agosto 2003 succedendosi per altre cinque volte fino al novembre 2005, quando Bush, nell’intento di stroncare l’economia di Kim Jong Il, decise di congelare i capitali nordcoreani nelle banche estere, provocando il ritiro di Pyongyang dai negoziati e la nuova escalation nucleare.
© Piergiorgio Pescali
S-21 - Nella prigione di Pol Pot
INDOCINA - Un libro, una saggio, una guida per chi vuole approfondire
© COPYRIGHT Piergiorgio Pescali - E' vietata la riproduzione anche parziale senza il consenso dell'autore
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento