Non dimenticare la storia


Als die Nazis die Kommunisten holten, habe ich geschwiegen;
ich war ja kein Kommunist.
Als sie die Sozialdemokraten einsperrten, habe ich geschwiegen;

ich war ja kein Sozialdemokrat.
Als sie die Gewerkschafter holten, habe ich nicht protestiert;

ich war ja kein Gewerkschafter.
Als sie die Juden holten, habe ich nicht protestiert;

ich war ja kein Jude.
Als sie mich holten,
gab es keinen mehr, der protestierte.


Quando i nazisti vennero per i comunisti, io restai in silenzio;
non ero comunista.
Quando rinchiusero i socialdemocratici, rimasi in silenzio;
non ero un socialdemocratico.
Quando vennero per i sindacalisti, io non feci sentire la mia voce;
non ero un sindacalista.
Quando vennero per gli ebrei, non protestai;
non ero un ebreo.
Quando vennero per me, non era più rimasto nessuno che potesse far sentire la mia voce.

(Emil Gustav Friedrich Martin Niemöller; Lippstadt, 14 gennaio 1892 – Wiesbaden, 6 marzo 1984)



S-21 - Nella prigione di Pol Pot

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S-21; un romanzo storico, una narrazione viva e potente che porta il lettore in una struttura detentiva istituita dal regime degli Khmer Rossi, una prigione da cui pochi sono tornati, seppur segnati nel corpo e nello spirito, vivi.

IL CUSTODE DI TERRA SANTA - un colloquio con padre Pierbattista Pizzaballa

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FESTIVAL FRANCESCANO 2014 - Rimini, piazza Tre Martiri,SABATO 27 SETTEMBRE - ORE 15.00 Presentazione del libro Il Custode di Terra Santa

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La Disinformazione: la frase che Einstein non ha mai detto

“Ci sono due cose infinite: l’universo e la stupidità umana; ma non sono sicuro sull’universo”
Solitamente, le innumerevoli frasi che vengono riportate indicando come autore Einstein riportano sempre la parola “infinito” o “universo”.
Non vi sono scritti autografati da Einstein, interviste o registrazioni che confermano che abbia pronunciato tale frase che viene, comunque, ripresa in varie forme da numerosi siti senza che questi ne abbiano appurato la veridicità e la provenienza.
La prima volta che la frase è stata riportata fu iscritta nel libro di Frederick S. Perls, “Ego, Hunger and Aggression: a Revision of Freud’s Theory and Method”, pubblicato nel 1947.
A pagina 111 del volume appare la seguente asserzione:
Furthermore, this impatient, greedy attitude is responsible more than anything else for the excessive stupidity we find in the world. Just as such people have no patience to chew up real food, so they do not take sufficient time to “chew up” mental food.
As modern times promote hasty eating to a large extent, it is not surprising to learn that a great astronomer said: “Two things are infinite, as far as we know – the universe and human stupidity.” To-day we know that this statement is not quite correct. Einstein has proved that the universe is limited.”
Come si vede, la frase è attribuita genericamente “ad un grande astronomo” e Einstein, come tutto sanno, era un fisico, non certo un astronomo.
Se la frase fosse stata pronunciata da Einsten stesso, l’autore non avrebbe certo omesso la fonte, vista la caratura del personaggio.
Inoltre, procedendo con la lettura, si evidenzia che Einstein stesso aveva già verificato che l’universo è finito, non certo infinito, negando , così, la validità della frase precedente.
In seguito, dopo la morte di Einsten (avvenuta nel 1955), Perls ritornò sull’argomento almeno due altre volte: la prima nel 1969, nel libro “Gestalt Therapy Verbatim” indicando chiaramente che la frase gli era stata detta direttamente da Einstein (pg. 33):
As Albert Einstein once said to me: “Two things are infinite: the universe and human stupidity.” But what is much more widespread than the actual stupidity is the playing stupid, turning off your ear, not listening, not seeing.
La frase nell’edizione del 1969, è stata modificata (“Two things are infinite: the universe and human stupidity.” invece di “Two things are infinite, as far as we know – the universe and human stupidity.”- togliendo, quindi,  as far as we know).
Sempre nel 1969, lo stesso Perls pubblicò un altro libro, intitolato “In and Out the Garbage Pail” dove l’autore racconta che “I spent one afternoon with Albert Einstein: unpretentiousness, warmth, some false political predictions.(…) I still love to quote a statement of his: “Two things are infinite, the universe and human stupidity, and I am not yet completely sure about the universe.”
Questa, con l’aggiunta di “and I am not yet completely sure about the universe”, assente nelle precedenti versioni, è la più utilizzata in rete.
Da notare la furba (non si sa se voluta o no) aggiunta della seconda proposizione, quella che sicuramente dà più effetto a tutta la frase.
Abbiamo, dunque,  tre frasi attribuite allo stesso Einstein (ma da questi mai confermate):
1° versione (1947): “Two things are infinite, as far as we know – the universe and human stupidity.”
2° versione (1969): “Two things are infinite: the universe and human stupidity.”
3° versione (1969):  “Two things are infinite, the universe and human stupidity, and I am not yet completely sure about the universe.”

Quale sia quella esatta non è chiaro, così come non è chiaro se lo scienziato (e non, come scritto da Perls nella prima stesura, “un grande astronomo”) l’abbia effettivamente pronunciata oppure no.
Copyright ©Piergiorgio Pescali

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