Il sistema politico e sociale creato dal PLD, dopo aver trascinato il Giappone ai massimi vertici delle economie mondiali grazie ad un delicato gioco di consenso basato sulla commistione tra potere, gruppi industriali, sindacati e identità nazionale, non ha saputo rinnovarsi. Con l’aiuto degli USA, venne creato un apparato burocratico sulla falsariga di quello sovietico, che tutto controllava al fine di evitare un eventuale ascesa al potere dei comunisti. La sindacalizzazione venne incanalata in una singolare compartecipazione tra classi lavoratrici e industriali nelle scelte aziendali. In cambio di un’alta produttività e una bassa tensione sociale, ai giapponesi venne garantito lavoro a vita, alti salari e benefit sociali. Tutto funzionò sino alla crisi petrolifera degli anni Settanta, quando le fazioni del PLD cominciarono a lottare tra loro per accaparrarsi i fondi, creando una spirale di corruzione da cui la classe politica non è più riuscita ad uscire.
© Piergiorgio Pescali
S-21 - Nella prigione di Pol Pot
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