Non dimenticare la storia


Als die Nazis die Kommunisten holten, habe ich geschwiegen;
ich war ja kein Kommunist.
Als sie die Sozialdemokraten einsperrten, habe ich geschwiegen;

ich war ja kein Sozialdemokrat.
Als sie die Gewerkschafter holten, habe ich nicht protestiert;

ich war ja kein Gewerkschafter.
Als sie die Juden holten, habe ich nicht protestiert;

ich war ja kein Jude.
Als sie mich holten,
gab es keinen mehr, der protestierte.


Quando i nazisti vennero per i comunisti, io restai in silenzio;
non ero comunista.
Quando rinchiusero i socialdemocratici, rimasi in silenzio;
non ero un socialdemocratico.
Quando vennero per i sindacalisti, io non feci sentire la mia voce;
non ero un sindacalista.
Quando vennero per gli ebrei, non protestai;
non ero un ebreo.
Quando vennero per me, non era più rimasto nessuno che potesse far sentire la mia voce.

(Emil Gustav Friedrich Martin Niemöller; Lippstadt, 14 gennaio 1892 – Wiesbaden, 6 marzo 1984)



S-21 - Nella prigione di Pol Pot

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S-21; un romanzo storico, una narrazione viva e potente che porta il lettore in una struttura detentiva istituita dal regime degli Khmer Rossi, una prigione da cui pochi sono tornati, seppur segnati nel corpo e nello spirito, vivi.

IL CUSTODE DI TERRA SANTA - un colloquio con padre Pierbattista Pizzaballa

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FESTIVAL FRANCESCANO 2014 - Rimini, piazza Tre Martiri,SABATO 27 SETTEMBRE - ORE 15.00 Presentazione del libro Il Custode di Terra Santa

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Corea del Nord - breve scheda (Novembre 2008)

La Repubblica Popolare di Corea, nata il 9 settembre 1948, è retta dal Partito dei Lavoratori e Kim Jong Il ne è il capo di stato.
Nel 1953, a seguito della guerra con il Sud, si firmò un armistizio con gli Stati Uniti, intervenuti a fianco di Seoul, in base al quale veniva accettato lo status quo di una penisola divisa in due all’altezza del 38° parallelo.
Da allora i 23.500.000 nordcoreani vivono su una superficie di 120.540 kmq, mentre i 48.400.000 sudcoreani si assiepano in soli 98.480 kmq. La disgregazione del blocco socialista e del COMECON, portò l’economia della Corea del Nord ad affrontare la peggiore crisi della sua storia, crisi da cui si sta riprendendo con estrema fatica. Organizzazioni non governative calcolano che le diverse carestie che hanno colpito il Paese dal 1996 ad oggi, avrebbero causato circa 2 milioni di morti. Pyongyang e Seoul oggi stanno negoziando una soluzione per riportare la pace nella penisola e raggiungere, in futuro, un assetto federale per l’intera regione. L’ostacolo principale, oltre alla chiara divergenza politica delle due dirigenze, sta nell’integrazione economica. Secondo dati forniti dall’OSCE (Organizzazione per lo Sviluppo e la Cooperazione Economica), il PIL, a parità di potere d’acquisto, della Corea del Nord sarebbe di 40 miliardi di dollari, mentre quello del Sud arriverebbe a 1.206 miliardi. Integrare due economie così diversificate richiederebbe sforzi che nessuno dei due governi è in grado di sostenere. Si cerca, quindi di intervenire direttamente nel nord sviluppando le grandi potenzialità naturali e umane presenti sul territorio.

@ Piergiorgio Pescali

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