Lee Hoi-chung nasce nel 1935 in un villaggio della provincia di Hwanghae, oggi in Corea del Nord, da una ricca famiglia di funzionari del governo coloniale giapponese. A tre anni si trasferisce nel meridione del Paese. La guerra di Corea (1950-53) gli impedirà di ritornare al suo villaggio natale. Nel 1957 ottiene la laurea in Giurisprudenza e a 46 anni diviene il più giovane giudice della Corte Suprema dello stato. La sua intransigenza gli valse il soprannome di “bamboo”, un titolo che in Corea definisce un uomo ricco di principi. Il coinvolgimento con i governi della dittatura militare non gli vieta di denunciare la corruzione dilagante che li caratterizza. Nel 1993, dopo essere stato nominato Primo Ministro sotto la presidenza di Kim Young-sam, si dimette dopo pochi mesi perché si accorge che non gli sono concessi i poteri promessigli. La fama di incorruttibilità, viene però offuscata alla fine degli anni Novanta, quando viene coinvolto nello scandalo dei suoi due figli esonerati dal servizio militare perché sottopeso (si scoprì poi che i due avevano digiunato diversi giorni prima della visita medica e che Lee aveva utilizzato le sue influenze per evitare il servizio di leva triennale). Oggi si presenta nelle file del Grande Partito Nazionale.
© Piergiorgio Pescali
S-21 - Nella prigione di Pol Pot
INDOCINA - Un libro, una saggio, una guida per chi vuole approfondire
© COPYRIGHT Piergiorgio Pescali - E' vietata la riproduzione anche parziale senza il consenso dell'autore
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento