La difficile situazione in cui si è andata ad arenare la politica della Cambogia, potrebbe risolversi con l’intervento delle Forze Armate Reali (FAR), i cui posti di comando sono occupati da fedelissimi di Hun Sen o da generali assai vicini al leader cambogiano.
I trentamila uomini arruolati nei tre corpi del FAR sono guidati da Tea Banh e da Uch Kim An, entrambi Ministri della Difesa (tutti i posti governativi nel Paese sono sdoppiati a causa dell’accordo elettorale stipulato sotto l’egida dell’UNTAC nel 1993). Tea è membro del Partito del Popolo Cambogiano, mentre il suo collega Uch è il rappresnetante del Funcinpec. In teoria i due Ministri dovrebbero avere pari responsabilità e potere, ma in realtà è solo Tea Banh, uomo di fiducia di Hun Sen a decidere le sorti del suo ufficio. E’ stato Tea, ad esempio, a condurre i colloqui a Bangkok con Chan Youran e Mak Ben, due leaders storici dei Khmer Rossi recentemente passati tra le file governative. E’ sempre Tea, d’accordo con Hun Sen ad aver dato a numerosi ex generali Khmer Rossi posti di comando nelle file dell’esercito reale, assicurandosi così il loro appoggio in caso di necessità. Sembra che l’attacco a Anlong Veng abbia avuto successo proprio grazie a questi generali ex guerriglieri, che avrebbero indicato con esattezza i luoghi e le postazioni da bombardare.
Dopo il colpo di stato del 5 luglio 1997, numerosi generali fedeli a Ranariddh sono stati uccisi, tra cui Sambath e Ho Sok, Segretario di Stato al Ministero degli Interni. Il militare a più alto grado su cui può contare il Funcinpec è il generale Nyek Bun Chhay, oggi in semiclandestinità nelle foreste del nordovest del Paese, dove continua a condurre la sua battaglia personale contro le preponderanti forze di Phnom Penh. Le purghe seguite al 5 luglio hanno permesso a due fedelissimi di Hun Sen, il generale Hok Lundy, Capo della Polizia Nazionale e il generale Him Bun Heang, capo della sicurezza di Hun Sen, di raggiungere posti di elevata responsabilità tali da poter controllare quasi ogni mossa di ogni singolo battaglione. La punta di diamante del FAR è un piccolo drappello di uomini, una cinquantina in tutto, addestrati da militari taiwanesi durante il periodo di co-governo Hun Sen-Ranariddh. Nessuno di questi soldati faceva parte del Funcinpec. Ma l’esercito cambogiano ha un altro grande finanziatore: Theng Bunma, Presidente della Camera di Commercio della capitale e, secondo gli USA, grande trafficante di droga e di armi. Per diversi mesi Bunma si sarebbe sobbarcato le spese per il pagamento dei militari cambogiani.
Per la prima volta dal 1979, quando l’invasione del Viet Nam destituì il governo di Kampuchea Democratica, l’esercito della Cambogia non si trova più impegnato a combattere in modo sistematico contro le forze dei Khmer Rossi, permettendo ai suoi comandanti di dislocare i militari in tutte le parti più strategiche del Paese. In effetti questa azione ha avuto due effetti: una maggiore sicurezza nella circolazione all’interno del Paese (oggi è possible andare nelle maggiori città via terra) ed un maggiore controllo politico del territorio, cosa a cui Hun Sen, naturalmente, tiene in modo particolare.
© Piergiorgio Pescali
S-21 - Nella prigione di Pol Pot
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