Non dimenticare la storia


Als die Nazis die Kommunisten holten, habe ich geschwiegen;
ich war ja kein Kommunist.
Als sie die Sozialdemokraten einsperrten, habe ich geschwiegen;

ich war ja kein Sozialdemokrat.
Als sie die Gewerkschafter holten, habe ich nicht protestiert;

ich war ja kein Gewerkschafter.
Als sie die Juden holten, habe ich nicht protestiert;

ich war ja kein Jude.
Als sie mich holten,
gab es keinen mehr, der protestierte.


Quando i nazisti vennero per i comunisti, io restai in silenzio;
non ero comunista.
Quando rinchiusero i socialdemocratici, rimasi in silenzio;
non ero un socialdemocratico.
Quando vennero per i sindacalisti, io non feci sentire la mia voce;
non ero un sindacalista.
Quando vennero per gli ebrei, non protestai;
non ero un ebreo.
Quando vennero per me, non era più rimasto nessuno che potesse far sentire la mia voce.

(Emil Gustav Friedrich Martin Niemöller; Lippstadt, 14 gennaio 1892 – Wiesbaden, 6 marzo 1984)



S-21 - Nella prigione di Pol Pot

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S-21; un romanzo storico, una narrazione viva e potente che porta il lettore in una struttura detentiva istituita dal regime degli Khmer Rossi, una prigione da cui pochi sono tornati, seppur segnati nel corpo e nello spirito, vivi.

IL CUSTODE DI TERRA SANTA - un colloquio con padre Pierbattista Pizzaballa

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FESTIVAL FRANCESCANO 2014 - Rimini, piazza Tre Martiri,SABATO 27 SETTEMBRE - ORE 15.00 Presentazione del libro Il Custode di Terra Santa

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USA 2016: The wars and Democrats Vs Republicans


USA: DEMOCRATS VS REPUBLICANS = TALKS VS WARS? (segue versione in italiano)

USA: DEMOCRATICI CONTRO REPUBBLICANI = DIALOGO CONTRO GUERRA?

Are we sure Democrats in USA are less warlike than Republicans?
 Korea War (1950-53), the first war in the post-World War II era, was led by the Truman Administration (1945-1953).
The successor of Truman, Eisenhower (Republican, 1953-61) play a role in the Lebanon war in 1958.
Kennedy (president from 1961-63), considered an icon of peace and democracy in USA and in the world, was the president who almost brought the world into the WW III organizing the disastrous Bay of Pigs (1961). During his presidency the American troop started to be sent to Vietnam.
It was another Democrat (Johnson, president from 1963 until 1969) that decide to escalate the Vietnam War. Additionally he sent US troops to Simba (Congo) in 1964 and to Dominica Republic during the civil war (1965-1966)



The “right wing” Republican president Nixon (1969-1974), remebered by many as the Vietnam war’s president, only inherited the Kennedy-Johnson policy in Vietnam. Instead he was the president who managed to close the South East Asian war with a peace dealing. He was also the president that brought back socialist Mao Zedong’s China into international scene with the famous ping-pong policy.
The Vietnam war’s humiliation kept Republican Ford’s administration (1974-1977) in a stand-by mode. It was again a Democrat (Carter, 1977-1981) who engaged a new war  at Shaba, Zaire, in 1978.
Since Eighties, the role of US military interventions in the world grow up in an exponential factor.
The twelve years of Republican administration (Reagan 1981-1989 and Bush Sr 1989-1993) witnesses a new dramatic escalation of US intervention. During Reagan presidency US military were sent to Lebanon (1982-1984), Grenada (1983) and Iran (1987-1988).
Bush Senior decided to intervene in Panama affair (1989-1990), Gulf War (1990-1991) and Somalia (1992-1995).
Was a Democratic president (Clinton) who brought the US  military intervention into Europe (Bosnia, 1994-1995 and Kosovo, 1998-1999). Before that US Forces were sent to Haiti (1994-1995).
Following the September 9/11 Republican Bush Junior engaged new disastrous wars in Afghanistan (2001-2014), Iraq (2003-2011) and Pakistan (2004 - ongoing).
In its two long presidency terms, Democrat Obama, Peace Nobel Price, made it worse, if possible, with the complicity of Hillary Clinton: the Lybia and Syria interventions (2011 – ongoing) destabilized more than ever the Middle East and Mediterranean area, contributing to germinate and generate the ISIS’ movement. Moreover, Obama decided to revamp the Afghanistan war.

Copyright ©Piergiorgio Pescali




USA: DEMOCRATICI CONTRO REPUBBLICANI = DIALOGO CONTRO GUERRA?

Una donna alla presidenza USA, per di più democratica, è garanzia di un cambiamento della politica USA all’estero? Siamo davvero sicuri che Hillary Clinton sia meglio di Trump?
E ancora, siamo certi che i Democratici siamo meno guerrafondai dei Repubblicani?
Da una rapida scorsa alla successione di eventi dal dopoguerra ad oggi non sembra che l’equazione Repubblicani=guerra Democratici=dialogo sia così lineare.
L’intervento statunitense nella Guerra di Corea (1950-1953), il primo conflitto internazionale dopo la fine della II Guerra Mondiale, fu deciso dall’amministrazione democratica Truman (1945-1953).

Hillary Clinton and Donald Trump (foto CNN)


Il suo successore, il repubblicano Eisenhower, giocò le sue carte nella guerra del Libano, nel 1958.
I due anni di presidenza di Kennedy (presidente dal 1961 al 1963), considerato un’icona di pace e democrazia negli Stati Uniti e nel mondo, furono tra i più disastrosi: nel 1961 l’operazione della Baia dei Porci a Cuba si concluse con un’operetta degna di Topolino, ma portò il mondo sull’orlo della Terza Guerra Mondiale. Fu ancora l’amministrazione Kennedy a inviare i primi soldati statunitensi nel Vietnam.
Il lavoro iniziato da Kennedy fu portato a termine dal suo successore Johnson (anche lui democratico, presidente dal 1963 al 1969), responsabile dell’escalation nel Sud Est Asiatico.
Accanto all’intervento in Asia, Johnson ordinò alle truppe USA di agire a Simba (Congo) nel 1964 e nella Repubblica Dominicana, durante la guerra civile nel 1965-1966.
Il presidente di “destra” Nixon (la x veniva spesso sostituita con una svastica), repubblicano (1969-1974), ricordato dai più come il presidente della guerra del Vietnam, ebbe l’ingrato compito di ereditare la politica di Kennedy-Johnson. Fu lui, invece, a concludere i colloqui di pace nel Sud Est Asiatico e a estrarre, seppur a fatica, gli USA dal pantano asiatico. Ma Nixon fu anche il presidente che riuscì a riportare la Cina socialista di Mao Zedong nella scena internazionale, con la famosa politica del ping-pong.
L’umiliazione vietnamita (nome inadeguato, dato che la guerra si era nel frattempo allargata in Laos e in Cambogia) mantenne l’amministrazione repubblicana di Ford (1974-1977) in uno stato di stand-by.
Fu di nuovo un democratico, Jimmy Carter (1977-1981), che ingaggiò, come prova generale per un nuovo corso di politica internazionale, truppe statunitensi in un intervento estero, a Shaba (Zaire), nel 1978.
Dagli anni Ottanta il ruolo militare di Washington è aumentato con frequenza e distruzione esponenziale.
I dodici anni di presidenza repubblicana (Reagan 1981-1989 e Bush Senior 1989-1993) sono stati testimoni di una nuova drammatica escalation mondiale. L’amministrazione Reagan inviò truppe in Libano (982-1984), a Grenada (1983) e in Iran (1987-1988).
Bush Senior decise di intervenire nel Panama affaire (1989-1990), in Somalia (1992-1995) e ingaggiò la Guerra del Golfo (1990-1991).
Fu comunque un presidente democratico (Clinton), che riportò gli interventi militari statunitensi in Europa per la prima volta dopo la Seconda Guerra Mondiale. Bosnia (1994-1995) e Kosovo (1998-1999) furono i nuovi teatri delle battaglie ingaggiate dal marito dell’attuale candidata democratica alla presidenza USA.
Nello stesso periodo della guerra di Bosnia, le truppe statunitensi vennero spedite anche ad Haiti.
Dopo l’11 settembre 2001 il repubblicano Bush Junior iniziò una serie di nuove disastrose guerre in Afghanistan (2001-2014), Iraq (2001-2011) e Pakistan (dal 2004, ancora in atto).
Nei suoi due mandati presidenziali, il Premio Nobel per la Pace sulla fiducia, il democratico Barak Obama, ha fatto anche di peggio con la complicità di Hillary Clinton: gli interventi in Libia e Siria, iniziati nel 2011 e ancora in atto, hanno destabilizzato più che mai il Vicino Oriente e l’area mediterranea, contribuendo a germinare e generare mostri pseudo ideologici e politici come l’ISIS.
In più, come se i danni fatti non bastassero, Obama ha rinvigorito la guerra in Afghanistan, un altro bubbone di cui il mondo avrebbe fatto volentieri a meno.

Copyright ©Piergiorgio Pescali









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