Non dimenticare la storia


Als die Nazis die Kommunisten holten, habe ich geschwiegen;
ich war ja kein Kommunist.
Als sie die Sozialdemokraten einsperrten, habe ich geschwiegen;

ich war ja kein Sozialdemokrat.
Als sie die Gewerkschafter holten, habe ich nicht protestiert;

ich war ja kein Gewerkschafter.
Als sie die Juden holten, habe ich nicht protestiert;

ich war ja kein Jude.
Als sie mich holten,
gab es keinen mehr, der protestierte.


Quando i nazisti vennero per i comunisti, io restai in silenzio;
non ero comunista.
Quando rinchiusero i socialdemocratici, rimasi in silenzio;
non ero un socialdemocratico.
Quando vennero per i sindacalisti, io non feci sentire la mia voce;
non ero un sindacalista.
Quando vennero per gli ebrei, non protestai;
non ero un ebreo.
Quando vennero per me, non era più rimasto nessuno che potesse far sentire la mia voce.

(Emil Gustav Friedrich Martin Niemöller; Lippstadt, 14 gennaio 1892 – Wiesbaden, 6 marzo 1984)



S-21 - Nella prigione di Pol Pot

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S-21; un romanzo storico, una narrazione viva e potente che porta il lettore in una struttura detentiva istituita dal regime degli Khmer Rossi, una prigione da cui pochi sono tornati, seppur segnati nel corpo e nello spirito, vivi.

IL CUSTODE DI TERRA SANTA - un colloquio con padre Pierbattista Pizzaballa

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Cambogia - Furti d'arte

Il patrimonio storico e artistico della Cambogia è immenso; si stima che in tutto il paese siano disseminati circa 1.200 templi, il più famoso dei quali è il complesso di Angkor (che significa semplicemente “capitale”). Controllare e mantenere una simile quantità di opere è un impegno finanziario e umano immane, che la Cambogia non è in grado di sostenere da sola soprattutto quando le sue frontiere sono facilmente penetrabili e poco sorvegliate. Il problema del trafugamento delle opere non è recente: famoso è il caso dello scrittore André Marlaux, che nel 1923 fu arrestato perché trovato in possesso di oggetti trafugati dal sito di Angkor. Appena riapertasi al mondo, la Cambogia è stata assaltata dai collezionisti che, con la complicità di militari e funzionari del governo, hanno letteralmente smantellato intere costruzioni. L’UNESCO e il rinato EFEO (Ecole Française d’Extreme-Orient), in collaborazione con il Ministero della Cultura cambogiano, stanno correndo ai ripari, ma il sempre maggior afflusso del turismo di massa non facilita loro i compiti. Paradossalmente, la guerra e i Khmer Rossi sono stati i migliori custodi delle opere d’arte della Cambogia.

© Piergiorgio Pescali

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