Il 31
marzo 2013 l’Assemblea Suprema del Popolo ha riconfermato Pak Pong Ju come
primo ministro della Corea del Nord. Pong Ju è stato uno degli artefici delle
riforme economiche che hanno rivoluzionato la società nordcoreana e la fiducia
mostrata dalla leadership indica che le trasformazioni sono apprezzate.
L’inflazione incontrollata derivata dalle riforme introdotte da Kim Jong Il nel
2002, oggi sembra essersi leggermente assestata. Le merci nei negozi statali
sono introvabili e l’amministrazione sembra aver demandato ai mercati privati
l’80% delle transazioni dei beni di prima necessità. La privatizzazione della
produzione agricola e dei mercati rafforzata nel 2009, ha permesso la nascita
di una classe media. Senza aiuti internazionali, però, la Corea del Nord non
potrà mai accedere ai finanziamenti necessari per trasformare la sua industria
e le sanzioni finanziarie imposte dagli Stati Uniti costringono il paese a
rimanere in un limbo economico da cui difficilmente si potrà districare. Pyongyang
sta quindi incentivando gli investimenti stranieri, che nel 2010 hanno
raggiunto i 1.500 miliardi di dollari riservando particolare interesse ai
conglomerati sudcoreani e alle ditte europee (oggi una trentina di aziende del
Vecchio continente ha propri impianti in Corea del Nord).
Copyright ©Piergiorgio Pescali
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