Stessa
famiglia, stili diversi. Quando, il 27 settembre 210 Kim Jong Il presentò
ufficialmente il figlio Kim Jong Un come proprio successore, pochi lo
conoscevano e, ancor meno, erano coloro che lo reputavano in grado di mantenere
saldo il potere della famiglia Kim. In un paese dove l’anzianità è sinonimo di
saggezza e rispetto, come avrebbe potuto un giovane di nemmeno trent’anni conquistarsi
la stima reputata al padre e al nonno Kim Il Sung? Eppure Kim Jong Un è
riuscito a ritagliarsi un posto unico nella storia e nella politica del paese.
A differenza del padre, sempre molto distaccato dal popolo e più interessato
all’establishment militare, Jong Un si è immediatamente posto in empatia con il
popolo. Se la successione di Kim Jong Il era rimasta incerta per tre anni, quella
di Kim Jong Un ha forzato le tappe. Facendosi ritrarre spesso tra membri delle
forze armate ha confermando la politica son’gun
(prima i militari) del padre; immergendosi tra i contadini, nelle scuole, nelle
fabbriche si è dimostrato erede di Kim Il Sung. Poche settimane dopo la morte
del padre, la TV nordcoreana aveva già trasmesso un documentario agiografico Kim
Jong Un che, di volta in volta, cavalcava un destriero (chiaro riferimento alla
figura mitologica di Chollima), a bordo di un carro armato, di un caccia da
combattimento e mentre si divertiva ad una festa. Kim Jong Un è la sintesi dei
suoi due predecessori.
Copyright ©Piergiorgio Pescali
Nessun commento:
Posta un commento