Giancarlo Leone (direttore di RAI 1) ha reso noti i costi di produzione del programma Mission: 400.000 euro a puntata.
Il cachet dei testimonials (beh, mica potevano andarci gratis a rischiare la vita tra i poveri negretti africani...) guadagnano 700 euro al giorno. Loro sono VIP, cioè Very Important Person, che si degnano di lasciare la loro vita dorata per andare a trovare i VNIP (Very Non-Important Person)...
Ora la domanda viene spontanea: quanto guadagnano i free lance, i fotografi che (loro sì), rischiano ogni giorno la vita per uno scatto fotografico, un articolo da mandare alla redazione, che dormono in alberghetti da 4 soldi, mangiano nei ristorantini locali? Nessuno si sogna i 700 euro (ad articolo, non al giorno) che ha guadagnato un Emanuele Filiberto o una Paola Barale.
Un articolo (quando viene pagato, perché alcune redazioni giornalistiche pensano che la sola pubblicazione sia già una forma di pagamento), è pagato al massimo 200 euro. E scrivere un (buon) articolo comporta molto più di un giorno tra verifiche incrociate, interviste, studio della situazione... Senza contare che, spesso e volentieri, occorre pagare il permesso per entrare in zone particolari, occorre comperare giubbotti antiproiettili, caschi, affittare le macchine, l'autista, la guida...
I freelance farebbero salti di gioia per guadagnare 700 euro (non dico al giorno), ma ad articolo.
Regalare 700 euro a questi personaggi borghesucci e mondanotti solo perché l'opinione pubblica li considera VIP è un insulto al giornalismo. E in Italia il giornalismo, quello vero, è già stato insultato abbastanza.
Copyright © Piergiorgio Pescali
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