La Disinformazione: Nord Corea ed il taglio di capelli alla Kim Jong Un


La Corea del Nord è, ormai da tempo, fonte di disinformazione da parte dei media occidentali. Dopo la falsa notizia dell’esecuzione di Jang Song Thaek da parte di 120 cani affamati, ecco spuntare un’altra novità: l’ordine di Kim Jong Un di tagliare i capelli secondo il suo stile. Questa volta, però, la fonte primaria non è un giornale satirico e poco conosciuto al grande pubblico, ma la RFA (Radio Free Asia) di Washington che riporta la testimonianza anonima di un nordcoreano.
Come spesso accade per notizie di costume, l’annuncio è stato immediatamente ripreso da siti e giornali internazionali e italiani che hanno stravolto la notizia infarcendola di particolari che RFA non aveva pubblicato.
Restando in Italia, tutti i principali quotidiani e periodici hanno pubblicato articoli fuorvianti con titoli altrettanto ingannevoli affermando che l’imposizione del taglio è stata imposta a tutti i cittadini nordcoreani e voluta dallo stesso Kim Jong Un che avrebbe promulgato la legge.
In realtà l’articolo di RFA non parla di legge, ma di “raccomandazione” (ed anche in Corea del Nord una raccomandazione non è un’imposizione), mentre Kim Jong Un è estraneo alla sua approvazione visto che, in realtà, la sollecitazione proviene da un dipartimento del partito e non dal Comitato Centrale e neppure dal governo nordcoreano. Inoltre, dulcis in fundo, l’esortazione è stata fatta solo agli studenti universitari e non a tutti i cittadini della Corea del Nord come, invece, viene indicato nella maggioranza degli articoli pubblicati in questi giorni.
Del tutto priva di fondamento, infine, è la notizia (pubblicata, tra gli altri, da Vanity Fair e da Internazionale) che le donne avranno a disposizione solo 18 tagli di capelli tra cui scegliere nei negozi di parrucchiere. In realtà la leggenda metropolitana dei 18 tagli di capelli risale a ben prima della notizia pubblicata da RFA: è stata messa in circolazione da alcuni siti che hanno ripreso alcune fotografie scattate da alcuni turisti in visita in Corea del Nord che hanno ripreso dei cartelloni posti sulle vetrine di alcuni negozi di acconciatura che ritraevano modelli di tagli
Tra i numerosissimi siti e giornali italiani che hanno disinformato i lettori (tra questi tutti i principali quotidiani e periodici nazionali), eccone alcuni:
Vanity Fair, che titola sul suo sito: “I Nord coreani? Per legge dovranno tagliarsi i capelli come Kim Jong Un – La nuova legge approvata dal regime. E le donne possono scegliere soltanto tra 18 acconciature «legali»
Anche l’ANSA ha manipolato la notizia dalla fonte primaria titolando: “Kim Jong-un impone un suo taglio di capelli – Nordcoreani costretti a rasatura ai lati e ciuffo sparato”
Neppure Internazionale è sfuggita alla disinformazione con il titolo “Nordcorea, Kim Jong-Un impone anche il taglio dei capelli: il suo” aggiungendo, nell’articolo che “tutti gli uomini della Corea del Nord dovranno avere lo stesso taglio di capelli, ossia quello del “Caro leader” Kim Jong-Un. La decisione è stata annunciata circa due settimane fa dal governo per la sola capitale Pyongyang, ma la norma è ormai valida in tutto il paese, stando a quanto riferito da media sudcoreani”
Copyright ©Piergiorgio Pescali



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