Il patrimonio artistico mondiale e l'Italia

C’è chi dice 50, altri 60, altri ancora 70. Si è arrivati alla iperbolica cifra del 90%! Ogni volta che qualcuno, in qualche trasmissione televisiva o in qualche articolo, parla di arte, vengono sparate a caso cifre (palesemente assurde) sulla percentuale di patrimonio artistico mondiale che l’Italia possederebbe.

Venezia - Museo Correr - Sala Antonio Canova - Photo ©Piergiorgio Pescali


Naturalmente tali incredibili iperbole non hanno alcun fondamento e nessuno tra i soloni che mitragliano numeri così strampalati ha mai giustificato le fonti da cui vengono tratti. Semplicemente perché non vi è nessuna fonte seria che lo abbia mai fatto e scagliare a caso tali cifre non solo è dannoso per l’Italia, ma anche irresponsabile e superficiale.

Qualunque persona di buon senso si potrebbe semplicemente chiedere come sia possibile che in un territorio così esiguo (l’Italia occupa lo 0,2% della superficie terrena del mondo) si possa concentrare tra il 50 e il 90% del patrimonio artistico mondiale. Tanto più che la nostra storia inizia ben più tardi di altre civiltà. Quando gli egiziani costruivano le piramidi, gli indiani abitavano in città dotate di fognature o i cinesi sfoggiavano eleganti e sofisticati rituali di corte, i nostri antenati abitavano in case in legno e la civiltà villanoviana stava compiendo i suoi passi verso l’età del bronzo.

Ma come si può calcolare la quantità d’arte presente in un determinato territorio? E, soprattutto, cosa si intende per opera d’arte o patrimonio artistico? Ad oggi non vi è alcun parametro oggettivo o alcuna codifica che permetta di identificare un oggetto o un luogo come opera d’arte o patrimonio culturale. Il tutto è lasciato al legislatore che, come noto e ovvio, ha parametri di valutazione soggettivi e alquanto variabili.

L’unica “classifica” possibile, in questo senso, potrebbe essere redatta calcolando i siti inscritti nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO (http://whc.unesco.org/en/list), ma anche in questo caso le cifre indicate dai “luminari” nostrani non hanno alcun riscontro.
Su 1031 siti riconosciuti come patrimonio mondiale dall’UNESCO, solo 51 sono in Italia.

Siamo, dunque, ben lontani dai numeri stratosferici indicati all’inizio.

Copyright ©Piergiorgio Pescali

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